Sanno che i loro cugini di vinificazione in anfora hanno tradizioni vinicole e tecniche diverse, loro i georgiani continuano a seppellire i vasi di terracotta, i qvevri, fino alla bocca della giara, gli altri gli alentejiani nel sud del Portogallo, continuano a collocare i loro contenitori, i talhas (nella foto di The World of Fine Wine), fuori terra. Lo sanno e per questo la curiosità e l’attesa per scambiarsi esperienze e conoscenze sono altissime da parte di tutte e sette le aziende portoghesi che parteciperanno domani a “La Terracotta e il Vino” e alla degustazione guidata di sabato 19. Ma a colpire in questo incontro che metterà allo stesso tavolo sì produttori portoghesi e georgiani ma soprattutto due distinte tradizioni invariate nel tempo, è scoprire che tra i portoghesi, ospiti domani alla fornace Agresti, ci sono proprio quei produttori che nel sud del Portogallo stanno portando avanti la loro entusiasmante scommessa: recuperare questa tradizione andata in declino dal 1950.
Perché proprio nella regione di Alentejio questa tradizione è sopravvissuta piuttosto che in altre regioni del Portogallo?
Herdade do Esporao, intervista Novembre 2016
“…A metà degli anni Cinquanta, quando i grossisti di vino “Negociants” hano iniziato a gestire e sviluppare il proprio business nel Paese, tendevano a operare intorno alle grandi aree di produzione del vino di quel momento, che si trovavano nel centro del Paese (Dão e Bairrada). Facevano il loro commercio anche nelle zone più sviluppate, nelle grandi città e sulla costa, lontano da Alentejo. Questo quindi ha aiutato Alentejo a mantenere la sua propria fornitura di vino per le taverne e per I luoghi di consumo locali con metodi e modi di produzione del vino locali e tradizionali, i vini Talha, appunto”.
Josè de Sousa- Josè Maria Da Fonseca, intervista Novembre 2016
“Nel paese Vila de Frades nella regione di Alentejio c’era anche un concorso annnuale di vino in anfora nel giorno di San Martino. In alcuni villaggi di Alentejio poi in particolare Sao Pedro do Corval, nelle vicinanze del quale si trova la nostra cantina, sono prodotti ancora oggi i vasi di terracotta ma in dimensioni piccole. Questo ha permesso che la tecnica sopravvivesse nella regione di Alentejio e non altrove in Portogallo”.
I Talhas? Nessuno realizza più i formati originali. Si utilizzano i talhas vecchi…
Scopriamo che i talhas nelle dimensioni in cui venivano prodotti in origine fino ad altezze anche di 2 metri, non vengono più realizzati. Oggi sono prodotti vasi di terracotta piccoli e, ci dicono le aziende intervistate, nemmeno sempre adatti per la vinificazione.
Da dove provengono i vostri talhas e da chi sono prodotti?
Altas Quintas, intervista Novembre 2016
“Nel nostro caso quando abbiamo comprato la proprietà nel 2003, abbiamo trovato alcune giare che stiamo utilizzando ora ma ne vogliamo comprare altre realizzate con una nuova tecnologia”.
Herdade do Rocim, intervista Novembre 2016
“Oggi non c’è nessuna traccia di chi sta ancora facendo talhas nei vecchi formati grandissimi e molto capienti (alti 2 metri). Per quanto riguarda le loro origini , i talhas hanno forme differenti in base a dove nei piccoli villaggi dell’Alentejo, sono stati realizzati: Cuba, Vidigueira, Vila Alva, Serpa, São Pedro do Corval e Beringel. Herdade do Rocim si trova tra Cuba e Vidigueira”.
Persone con conoscenze e tecnica ci sono. Mancano fornaci adatte per la cottura
Se la tradizione vuole sopravvivere, gli avversari da combattere non sono la mancanza di competenze e di manodopera qualificata ma, pare, un ben più semplice, almeno all’apparenza, problema tecnico…
Herdade do Esporao, intervista Novembre 2016
“Abbiamo la fortuna di essere situati in una zona dove ha sede uno dei più importanti centri di argilla per ceramica del Portogallo, il villaggio vicino di São Pedro do Corval. Purtroppo, per quanto ci riguarda non c’è nessuno che produce ancora le nostre anfore di argilla tradizionali, i talhas. Ma si tratta di un problema tecnico perché ci sono ancora persone disponibili, che hanno la conoscenza e la tecnica per farli, ma non hanno fornaci con capacità sufficiente per “cucinare” i nostri talhas, che hanno grosse dimensioni, e possono arrivare da 700 L a 2000 L di capacità. I talhas che siamo riusciti ad acquisire, sono tutti molto vecchi, uno di loro risale al XIX secolo e sono stati prodotti nel vicino villaggio di S. Pedro do Corval”.
E il mercato? Interesse ed entusiasmo da Stati Uniti, Europa e Giappone
Le cantine di Alentejio che stanno lavorando per recuperare questa tradizione, hanno davanti un mercato molto interessante: Stati Uniti, Europa ma anche Giappone. C’è interesse ed entusiasmo da parte dei consumatori. Scrive Herdade do Rocim: “Ci rendiamo conto che sommelier provenienti da ristoranti di fascia alta sono i primi a scegliere questo vino per la loro lista di vini”. Segnali molto incoraggianti che lasciano intravedere un futuro prospero e in gran parte ancora tutto da esplorare…
Herdade do Esporao, intervista Novembre 2016
“Stiamo ricevendo molto interesse ed entusiasmo da parte dei consumatori e il commercio, in particolare dai Paesi più informati e sviluppati come Stati Uniti, Giappone, Nord Europa e la Scandinavia”
Josè de Sousa- Josè Maria Da Fonseca, intervista Novembre 2016
“Il mercato è molto interessante: i vini sono diversi in termini di aroma e colore rispetto ai vini “normali”. I produttori tradizionali come Josè de Sousa non utilizzano alcun processo di filtrazione perché il processo di vinificazione in argilla assicura un aspetto cristallino senza alcun intervento dopo il periodo invernale”.
Altas Quintas, intervista novembre 2016
“I nostri vini entreranno nel mercato nel prossimo anno. Penso che la gente voglia degustare tipi di vino diversi”.